Presentazione dell'Associazione Amico Di Onlus
"AMICO DI", Associazione Modello di Intervento Contestualistico sulle Disabilità Intellettive è, così come riportato nell'acronimo, una associazione di persone che a diverso titolo operano nel campo di quel variegato mondo rappresentato dalla disabilità intellettiva.
La scelta fondante di questa associazione è quella di fare del metodo scientifico un riferimento costante per il proprio agire. Questa scelta che è certamente impegnativa sul piano epistemologico viene intesa dalla associazione anche a partire dalle sue profonde implicazioni di carattere etico.
Innanzitutto una scienza che si pone al servizio della persona. Da questo punto di vista infatti ritiene centrale il perseguimento del miglioramento costante della Qualità della Vita delle persone con disabilità intellettiva e di quelle che con loro condividono l'esistenza.
L'associazione considera inoltre di forte valenza etica il riferimento al metodo scientifico che, per sua natura, è aperto al controllo intersoggettivo. Porre all'esterno della persona il locus di controllo è, da questo punto di vista, la garanzia di un rapporto autenticamente democratico con la società civile e l'associazionismo.
Rigore ed etica quindi sono due aspetti che si compenetrano all'interno di una visione profondamente umanistica della disabilità.
Abbiamo espressamente introdotto nell'acronimo il riferimento al contestualismo. Lo abbiamo fatto per ragioni di chiarezza e trasparenza. La scienza del comportamento, che rappresenta la nostra radice storica e culturale, infatti non lo è sempre stata.
Chiosando in poche righe una storia ormai centenaria possiamo infatti notare che assistiamo a una traiettoria che trae le proprie origini dal meccanicismo watsoniano per giungere a concezioni schiettamente contestualistiche come quelle di Burrhus F. Skinner fino al neocontestualismo rappresentato dalle più recenti terapie di "terza generazione", in particolare l'ACT (Acceptance Committment Therapy) e la teoria di base sottostante, la Relational Frame Theory (Hayes et al, 2001), una teoria post-skinneriana del linguaggio (Hayes e Wilson, 1993).
Questi sono i riferimenti teorici ed epistemologici della associazione che rimandano a loro volta a principi e procedure che AMICO DI intende declinare in modo originale nell'ambito dei servizi per la disabilità intellettiva.
La scelta di promuovere nei servizi sanitari e socio sanitari questo ricco patrimonio educativo e terapeutico, unitamente alla costruzione di modalità di intervento evidence based, appare alla associazione profondamente legata allo Zeitgeist.
Un po' arbitrariamente potremmo infatti tracciare un periodo spartiacque che va dal 2005 al 2011. In questo periodo escono infatti sia le linee guida sull'autismo curate dalla SINPIA (Società Italiana di Neuropsichiatria Infantile) sia quelle prodotte dal Consiglio Superiore di Sanità. In entrambi i casi l'indicazione inequivocabile che se ne ricava è che gli interventi che hanno come core l'analisi comportamentale applicata rappresentano la scelta elettiva dal punto di vista del trattamento.
Le linee guida fanno riferimento alla specifica condizione autistica in età evolutiva, AMICO DI tuttavia ritiene che il ricco bagaglio teorico e procedurale che deriva dalla tradizione contestualistica precedentemente tratteggiata vada ben al di là di quel contesto diagnostico e della età evolutiva configurandosi come un approccio capace di offrire risposte efficaci alla disabilità intellettiva tutta e contemporaneamente di dialettizzarsi con i più recenti contributi offerti dai costrutti della Qualità della vita.
Un ulteriore terreno sul quale l'associazione intende opportuno promuovere ricerca e sperimentazione è quello della modellistica del servizio e delle reti fra i diversi servizi. La sensibilità alla tematica del contesto rende obbligatorio per l'Associazione l'assumere, quale oggetto di ricerca e di indagine, il sistema organizzativo entro cui si allocano le risposte abilitative e terapeutiche, aspetto quest'ultimo che costituisce lo scenario ineludibile con cui fare i conti e con cui necessariamente devono misurarsi i diversi interventi.
BIBLIOGRAFIA
- S.C. HAYES – L.J. HAYES – H.W. REESE, Finding the philosophical core: a review of Stephen C. Pepper's world hypotheses: a study in evidence, in <>, 50, 1988, pp. 97-111.
- S.C. HAYES – A.J. BROWNSTEIN, Mentalism, behavior-behavior relation, and a behavior-analytic view of the purposes of science, in <>, 9, 1986, pp. 175-190.
- S.C. HAYES – K.G. WILSON, Some applied implications of a contemporary behavior-analytic account of verbal events, in <>, 16, 1993, pp. 283-301.
- S.C. HAYES – K.D. STROSAHL – K.G. WILSON, Acceptance and commitment therapy, The Guilford Press, New York, 1999.
- S.C. HAYES – D. BARNES-HOLMES – B. ROCHE, Rational frame theory, Kluwer Academic/Plenum Publishers, New York 2001.
- P. MODERATO – G. PRESTI – E. SANAVIO – M.L. ZIINO, Comportamentismo e analisi e terapia del comportamento in Italia Brevi note storiche, in <>, Vol. 1, N° 2, 1993, pp. 167-177.
- P. MODERATO – M.L. ZIINO, L'evoluzione del paradigma comportamentista: dal meccanicismo al contestualismo, in <>, 1-2, 1994, pp. 523-543.
- P. MODERATO – G. PRESTI – P.N. CHASE, Pensieri, parole, comportamento. Un'analisi funzionale delle relazioni linguistiche, McGraw-Hill, Milano 2002.
- G. MISELLI, G. ZUCCHI, & P. MODERATO, La nascita delle terapie di terza generazione. "La Ricerca in Psicoterapia in Italia: quale sviluppo". VII Congresso Nazionale della Società per la Ricerca in Psicoterapia. (SPR) Modena (Italy), 25-28 Settembre 2008.